Progetti

Il costo sociale e sanitario della sedentarietà nel Mezzogiorno

L’Uisp al fianco di Svimez per analizzare gli effetti dell’assenza di attività motoria: parte il progetto finanziato da Sport e Salute

 

L’Uisp collaborerà con Svimez-Associazione per lo Sviluppo dell'Industria nel Mezzogiorno per la ricerca su “Il costo sociale e sanitario della sedentarietà nel Mezzogiorno”, nell'ambito dei quattro progetti di ricerca proposti dagli Enti di Promozione Sportiva e finanziati da Sport e Salute, con i contributi 2020. L'obiettivo è raccogliere dati e informazioni sulla pratica dell'attività fisica e sullo stato di salute della popolazione 

Nel contesto europeo l’Italia si caratterizza per un livello abbastanza alto di attività fisica giornaliera praticata nel tempo libero. Secondo dati ISTAT (2019) l’Italia dedica circa 33’ al giorno all’attività fisica (sport e/o passeggiate) posizionandosi al quinto posto della graduatoria, pari merito con l’Austria, dopo Spagna (45’), Finlandia e Lussemburgo (35’). L’attitudine alla pratica sportiva non è omogenea nelle diverse regioni del Paese anche, probabilmente, per una differente disponibilità di strutture organizzate, di servizi e facilities, di personale specializzato. Nord-est e Nord-ovest sono le ripartizioni geografiche con la quota più elevata di praticanti intorno al 40% seguite dal Centro con il 35% circa. Nelle regioni meridionali e insulari, invece, i livelli di pratica sportiva si attestano intorno al 25%.

Pesano nella diffusione della pratica sportiva anche le disuguaglianze socioculturali: la quota di coloro che praticano sport è intorno al 50% fra i laureati, scende al 35% tra i diplomati, al 20% tra chi ha il diploma di scuola  media inferiore, per attestarsi sotto il 10% fra coloro che hanno la licenza elementare o nessun titolo di studio.

Tra gli obiettivi della ricerca c’è la verifica della correlazione tra attività fisica e sedentarietà rispetto alle condizioni di offerta e domanda delle diverse regioni italiane, con particolare riferimento al Mezzogiorno. Si intende, inoltre, stimare l’impatto economico sul sistema sanitario nazionale del fenomeno della sedentarietà, attraverso l’impiego di tecniche statistiche-econometriche. Infine, verranno approfonditi i gap che riguardano l’attitudine alla pratica sportiva tra il Mezzogiorno e il resto del Paese. 

Il progetto di ricerca avrà una durata di 10 mesi e la metodologia di lavoro prevede in primo luogo la costruzione di un database informativo sul quale fondare l’analisi relativa all‘impatto sociale e all’impatto economico. Sarà inoltre costruito un questionario per indagare sulle abitudini di attività fisica di un campione rappresentativo della popolazione del Mezzogiorno.

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